L’itinerario che ti proponiamo oggi, potrebbe far parte di una serie di risposte che ci fanno i clienti quando a San Teodoro le condizioni climatiche non permettono una giornata in spiaggia, ossia quando ad esempio tira un forte vento di Maestrale. A nostro avviso, questo itinerario andrebbe fatto a prescindere, visto la sua importanza storica.
Tomba dei Giganti Sa ‘e Thomes
La tomba dei giganti di Sa ‘e Thomes si trova nel comune di Dorgali, facilmente raggiungibile, vista la sua vicinanza all’uscita di Lula nella strada statale 131DCN. Si trova in una verdeggiante pianura ed è uno dei monumenti più suggestivi della preistoria sarda.
Le tombe dei giganti sono monumenti sepolcrali tipici dell’era nuragica, utilizzati con lo scopo di interrare un gran numero di defunti, per questo furono chiamati in questo modo ed ebbero delle dimensioni ciclopiche. Sono delle costruzioni a pianta rettangolare absidata al cui accesso troviamo una stele di pietra, e alla cui apice è vedibile una specie di cornicione circolare decorato: circostante alla stele , disposte a semicerchio, vi sono delle pietre più basse le quali costituiscono la cosiddetta “esedra”, zona dedicata al culto. I prospetti delle tombe site al sud della Sardegna sono costruite secondo la pratica ciclopica, la stessa utilizzata per la esecuzione dei nuraghi. Tutte hanno un indirizzo astronomico, dato che sono disposte, alcune i punti di levata della luna e altre verso particolari stelle. Le divinità venerate sono riprodotte per mezzo di pietre coniche, i cosiddetti “bètili”, piantate nel campo in relazione a una precisa disposizione, per mandare via influssi malefici. La tomba dei Giganti di S’Ena ‘e Thomes è una delle più integre in Sardegna, certamente tra le più vecchie, databile al 1800-1600 a.C.: ha una dolmenica con un’ampia esedra ed una stele alta piu di tre metri che chiude la ambiente sepolcrale a lastroni, la quale mantiene la sua originaria rivestimento a piattabanda, formata da lastroni di pietra appoggiati sulle pareti laterali. La pianta dell’opera assomiglia ad una testa bovina, le cui corna sono formate da una recinzione a semicerchio che misura 11 metri di diametro ai lati dell’entrata.
Villaggio Nuragico Serra Orrios
Dopo aver visitato questa tomba, proseguendo per la stessa strada, non molto distante troverai un’altra meraviglia della storia sarda: il villaggio nuragico Serra Orrios. Collocato su un pianoro basaltico, luogo di qualità ambientale fra ulivi secolari e macchia mediterranea composta da lentischio, è fra i più grandi e meglio conservati della Sardegna. Presenta svariati aggregati di capanne ad svolgimento circolare, gravitanti su cortili cisterne e pozzi in comune. Rivestono eccezionale autorevolezza, al limite ovest, le rovine di due edifici rettangolari, ipoteticamente dei tempietti, quale richiamano per le loro strutture le costruzioni a mègaron dell’ micenea. I reperti rinvenuti all’epoca degli scavi, conservati nel museo archeologico di Dorgali, hanno permesso di specificare una datazione al periodo che va dal che va dal Bronzo medio al Bronzo recente (grosso modo tra il 1600 e il 1100 a.C.).