Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo
L’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo è stata istituita nel 1997 con decreto del Ministero dell’Ambiente. Comprende i territori costieri dei comuni di San Teodoro, Olbia e Loiri Porto San Paolo, la cui gestione è affidata ad un consorzio formato dai rispettivi comuni.
Essi hanno sede a San Teodoro, presso l’I.CI.MAR (Istituto Civiltà del Mare), e a Porto San Paolo, presso la Pro Loco e il CRiMM (Centro Ricerca Mammiferi Marini). Gli info-point informano l’utenza sulle attività istituzionali e promuovono le iniziative estive dell’Ente Gestore, con attenzione particolare alle attività educative e di comunicazione dirette ai turisti.
Nell’intento di favorire la scoperta del territorio, l’Ente Gestore promuove anche diverse attività di turismo naturalistico, che spaziano dall’immersione subacquea alle escursioni di dolphing watching.
Le caratteristiche naturalistiche e l’incantevole paesaggio la rendono uno dei siti più interessanti del Mediterraneo. L’area si estende dalla punta di Capo Ceraso, a nord presso Olbia, fin oltre la punta di Isuledda a sud, comprendendo le isole di Tavolara, Molara e Molarotto.
L’istituzione dell’Area Marina Protetta ha come scopo principale la tutela della biodiversità e dell’equilibrio del patrimonio ambientale marino, favorendo contemporaneamente politiche di fruizione turistica, culturale, didattica e ricreativa con politiche di difesa della natura e del paesaggio.
L’ente consortile di gestione del Parco ha sapientemente dislocato sul territorio costiero dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo diversi punti informativi, per sensibilizzare ed informare i visitatori sulle regole esistenti e sul valore ambientale dell’area.
Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo
Zona A – RISERVA INTEGRALE
sono CONSENTITI:
- l’accesso al personale dell’Ente Gestore, per attività di servizio, e a quello scientifico, per lo svolgimento di ricerche debitamente autorizzate;
- la realizzazione di visite guidate subacquee, regolamentate dall’Ente Gestore, in aree limitate secondo percorsi prefissati, tenendo comunque conto delle esigenze di elevata tutela ambientale;
sono VIETATI:
- la balneazione;
- la pesca professionale e sportiva;
- il transito di natanti e imbarcazioni fatta eccezione per quelli dell’Area Marina Protetta;
Zona B – RISERVA GENERALE
sono consentiti:
- la navigazione a natanti e imbarcazioni a bassa velocità (non oltre 10 nodi);
- le visite, anche subacquee, regolamentate dall’Ente Gestore dell’Area Marina Protetta;
- la balneazione;
- l’ormeggio alle apposite strutture predisposte dall’Ente Gestore dell’ Area;
- la piccola pesca, con attrezzi selettivi e che non danneggino i fondali, ai pescatori professionisti dei comuni le cui coste sono comprese nell’Area Marina Protetta, con un carico giornaliero regolamentato dall’Ente Gestore;
sono vietati:
- la pesca professionale con reti a strascico e cianciolo;
- la pesca sportiva con qualunque mezzo esercitata;
Zona C – RISERVA PARZIALE
sono consentiti:
- la navigazione a natanti e imbarcazioni;
- l’ormeggio, come regolamentato dall’Ente Gestore dell’ Area Marina Protetta;
- le immersioni subacquee, compatibili con la tutela dei fondali;
- la piccola pesca, con attrezzi selettivi e che non danneggino i fondali, ai pescatori professionisti dei comuni le cui coste sono comprese nell’Area Marina Protetta;
- la pesca sportiva, se praticata con i seguenti sistemi e limitazioni:
a) lenze e canne da fermo, lenze morte, bolentini, lenze per cefalopodi: non più di una per persona e con massimo 3 ami;
b) correntine: non più di una a persona e con massimo di sei ami;
c) traina, non più di una per imbarcazione;
Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo
I punti di immersione:
Secca del Papa
È formata da una serie di guglie calcaree che da un fondale sabbioso di circa 40-45 m si ergono sino ai 16 m. Il versante est della secca è caratterizzata da una parete verticale poco esposta alla luce, completamente colonizzata da un benthos animale su cui spiccano a partire dai 25 m i ventagli di Paramuricea clavata, che qui si presenta con delle splendide marezzature gialle. Le numerose spaccature e cavità danno rifugio a corvine, mostelle e grosse murene. Superata la parete si raggiungono le guglie più profonde dove numerose cernie si nascondono tra le gorgonie. Fanno da cornice grossi dentici intenti a predare e barracuda a mezz’acqua, ma non è raro l’incontro con ricciole e tonnetti.
Tegghja Liscia
È un’immersione adatta per tutti i livelli: la falesia calcarea cade verticale dalla superficie sino agli 8-10 m. di profondità, dopodiché il fondale detritico degrada dolcemente, interrotto da grossi massi di caduta che danno luogo ad anfratti e tane popolati da corvine e qualche grossa cernia. Dove il fondale è meno ripido sono presenti macchie di posidonieto che lo rendono ancora più interessante dal punto di vista naturalistico. La presenza di branchi di saraghi di grossa taglia e di numerose cernie anche a bassa profondità, associata ad un fondale ricchissimo di specie, ci fa intendere che qui l’effetto di tutela dell’ambiente marino sta dando ottimi risultati.
Il Grottone
Un’altra immersione ricca di spunti naturalistici è offerta da questa grossa cavità che si apre sotto la maestosa falesia calcarea che si affaccia a sud-est di Tavolara, ad una profondità media di 12-14 m. Esternamente si presenta rivestita da un manto di alghe verdi sciafile e alghe rosse incrostanti, mentre internamente, dove la luce non penetra a sufficienza, spugne briozoi e celenterati si contendono ogni centimetro quadrato di superficie dando luogo ad una incredibile varietà di colori che solo una luce di una torcia può svelare.
Beach rock di Spalmatore
I grandi lastroni sommersi a nord della lingua di terra di Spalmatore indicano l’antica linea di costa fossile. Un tempo scambiati per una strada sommersa i massi larghi e piatti sono rifugio ideale per saraghi e corvine. Indicato anche come sito di snorkeling.
Secca del Fico.
Grande domo granitico poco distante dall’omonimo isolotto sito a nord ovest dell’isola di Molara è ricoperto di alghe verdi sciafile. Grandi banchi di salpe e pelagici di passaggio popolano la secca. Più a fondo, i grandi massi offrono rifugio a cernie e scorfani. La secca principale è circondata da altri rilievi che consentono una notevole varietà di percorsi.
Secca di Punta Arresto
Grande domo granitico poco distante dall’omonimo isolotto sito a nord ovest dell’isola di Molara è ricoperto di alghe verdi sciafile. Grandi banchi di salpe e pelagici di passaggio popolano la secca. Più a fondo, i grandi massi offrono rifugio a cernie e scorfani. La secca principale è circondata da altri rilievi che consentono una notevole varietà di percorsi.
Secca di Punta Scirocco
Ambiente simile al precedente con alternanza di zone rocciose, praterie di poseidonia e chiazze di detrito. Notevole la varietà di specie di tordi che vi si possono osservare. Ambiente vario con possibilità di osservare anche pesci pelagici.
Secca di Punta Levante.
Una serie di rilievi granitici con andamento verticale è il proseguimento della punta di Levante dell’isola di Molara. Le rocce si alternano a chiazze di poseidonia e nei canali tra un rilievo e l’altro vi sono depositi di detrito grossolano. Sul detrito si possono incontrare trigoni e torpedini, mentre sulla poseidonia e tra i massi nuotano salpe e piccoli gruppi di corvine. E’ un ambiente molto vario.
Relitto dell’Oued Yquem
Relitto di un mercantile francese a propulsione mista, vela/vapore, affondato probabilmente per errore, da un sommergibile durante il secondo conflitto mondiale. Giace su un fondo sabbioso ad una profondità di circa 39 m. I resti della macchina e le parte superstiti del relitto, riccamente colonizzate, ospitano gronghi, grandi triglie, saraghi e cernie.
Relitto Omega (I Tre Fratelli)
In prossimità degli scogli dei Cerri, circa un miglio ad est dell’isola di Molara, giace su un fondale di 16-19 m. il relitto della Omega, spezzato in vari tronconi. L’immersione consente, in autunno, incontri con pelagici di passo quali ricciole e tonni. E’ un sito ideale per principianti interessati ai relitti, sia per la modesta profondità sia per l’eccezionale visibilità.
Isolotto rosso.
Immersione facilmente raggiungibile e protetta dal vento di maestrale. La profondità limitata e la varietà di habitat confinanti, massi, zone sabbiose e prateria di poseidonia, fanno di questo sito un ambiente particolarmente ricco di specie diverse. Particolarmente indicato per le immersioni notturne.
Secca di San Teodoro 1
Secca molto vasta, formata da rilievi di granito dalle forme tondeggianti. I margini delle zone rocciose più ampie e i massi accatastati offrono paesaggi e scorci suggestivi. Usuale l’avvistamento di sciami di barracuda, cernie, corvine e murene. I rilievi sono circondati da ampie praterie di poseidonia e da zone detritiche e l’immersione ha in genere uno sviluppo itinerante.
(fonte www.santeodoro.it)